La storia

sulle tracce di corto maltese nella corte sconta detta arcana

Inizia tutto nel 1980.

La Trattoria Corte Sconta nasce per l’insoddisfazione nel loro lavoro di due amici, Claudio Proietto e Giampiero Tegon, ma soprattutto la volontà di testarsi in una nuova impresa: l’apertura di un’osteria – trattoria.
Claudio lavorava come geometra ad Urbanistica del comune di Venezia, mentre Giampiero come primo portiere all’hotel Savoia e Jolanda. I due amici coinvolsero anche le mogli, Rita e Lena, che accettarono.È così nacque la Corte Sconta.

Il posto fu scelto, anche se un po’ fuori dal centro, per la sua bella corte con una vite centenaria risalene al 1883, che in estate, oltre a fare ombra, regala uva di Pinot bianco.

Con l’aiuto dell’architetto Sergio Ballini, collega ed amico di Claudio, il quale lavorava anche per Afra e Tobia Scarpa (figlio di Carlo Scarpa il famoso architetto) fu possibile raggiungere un restauro di qualità con particolari unici: il bancone di ottone che si fa notare all’entrata del ristorante, l’abbassamento di legno bruciato al cannello, la scelta della carta bianca speciale alle pareti – quella scelta da Munari per le sue lampade –  i colori nero e giallo che contornano le finestre e le porte, le lampade fatte su misura a Murano e il pavimento in stile palladiana, usato per grande calpestio solitamente nei negozi ed osterie. L’offerta dell’osteria evolve velocemente verso qualcosa di più strutturato e complesso, fino a che, alla fine degli anni ottanta, con il contributo della nuova socia Lucia Zambon, si struttura anche un piccola lista del vino. 

Da una semplice osteria, la Corte Sconta si trasforma in una trattoria che serve antipasti, primi e secondi cucinati al momento e accompagnati da pane fatto in casa con la pasta madre anche grazie al contributo del primo chef Eugenio Oro.

 


L’attività rimane comunque a conduzione famigliare, anche Marco Proietto inizia a muovere i suoi primi passi in sala, arrivando a rivestire il ruolo di sommelier.
Durante questi vent’anni la Corte vede suoi ospiti attori, artisti, registri e scrittori, molti dei quali passano dall’essere semplici avventori ad amici. Per nominarne alcuni: Sydney Lumet, Mel Brooks, Mick Jagger, Lou Reed e molti altri ancora. 
Nel 2019, la gestione passa totalmente in mano a Marco Proietto che desidera fortemente rendere più contemporanea la proposta, senza però tradire le aspettative dei clienti abituali, cercando di avere uno sguardo nel futuro con un piede piantato nella tradizione culinaria veneziana. 
La lista del vino si amplia, accetta anche vini dal resto dell’Europa principalmente Francia, Germania, Austria e Grecia. Si cerca di avere anche un approccio etico sia alla viticoltura che al cibo, evitando di comprare materie prime da grandi distribuzioni.